Di fatto, il Napolitano-bis è la foglia di fico che permetterà alle attuali forze politiche di governare il nostro paese sino a quando si sarà completamente esaurito l'inciucio tra il PDelle e il PDmenoelle e potranno ricominciare a far finta di farsi opposizione e a dividersi i posti di comando.
NOI SAPPIAMO. I partiti sono morti senza che lo abbiano ancora capito, zombi alla ricerca di nuovi elettori da divorare. Eppure tra i “formattatori” a Destra ed i “rottamatori” a Sinistra, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, non si sono resi conto che il nuovo che avanza si sarebbe chiamato Stefano Rodotà, un garante scelto da liberi cittadini in Rete.
Invece no, Giorgio Napolitano deve continuare ad essere il parafulmine dell’attuale classe dirigente, la stessa che lancia le proprie soluzioni per uscire da una crisi che ha prepotentemente concorso a creare.
La Rete non si piega, non mente e non dimentica. La verità è che Stefano Rodotà non era votabile per il semplice fatto che lo ha proposto il MoVimento 5 Stelle, una forza politica che ha come principale obiettivo quello di rovesciare la piramide dei poteri forti e di dar voce al popolo per un'autentica democrazia partecipata.
Coerentemente con quel che dichiariamo sempre, gli attivisti del MoVimento 5 Stelle Bari hanno contribuito alla campagna #rodotàperchéno e sabato 20 e domenica 21 aprile hanno solidarizzato con Stefano Rodotà per portare all'attenzione di tutti le urla della Rete, ossia la voce di centinaia di uomini e donne indignate nei confronti dell'attuale classe dirigente italiana.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure!
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