Nel 2012, tutti coloro
che risposero al requisito del “Comunicato politico 53” di Beppe Grillo, ossia quello di essere già stati
candidati in una lista civica nel M5S, poterono partecipare alle elezioni politiche 2013. I candidabili firmarono un codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento che li avrebbe vincolati, in caso di elezione, ad attenersi esclusivamente all’attuazione
del Programma del M5S.
Nel periodo in
cui sono stato delegato di lista per il MoVimento 5 Stelle, seguendo il modello adottato dal consigliere comunale del M5S di Torino Vittorio Bertola, ho portato in Puglia l’Impegno etico, cioè un obbligo più
preciso da parte dei candidati rispetto a quanto scritto dal Codice di comportamento, precisamente per la retribuzione economica, le modalità di
selezione dei collaboratori, il rimanere nel M5S una volta eletti, il contatto
col territorio, l’assiduità nelle presenze, la fedeltà al programma…
Da dicembre
2012 diedi ad ogni candidato la possibilità di firmare, opzionalmente e su base volontaria, tale impegno, fissandosi da soli
anche la penale che si sarebbero impegnati a pagare in caso di violazione; si tratta
di un impegno morale, difficile da far valere in sede legale, ma comunque impresso nella memoria collettiva della rete. Degli attuali eletti in
Puglia lo hanno firmato Giuseppe D’Ambrosio, Giuseppe L’Abbate, Giuseppe Brescia, Francesco Cariello, Lello Ciampolillo, Diego De Lorenzis* e Maurizio Buccarella*.
L’impegno etico sottolinea anche l'importanza di ciascun portavoce di far trasparenza nelle Istituzioni, di comunicare pubblicamente rispetto a quel che
avviene nelle stanze dei bottoni e, quando ve ne sia il tempo e la
possibilità pratica, di “discutere preventivamente le posizioni da prendere con
il gruppo di attivisti e con gli elettori tramite la piattaforma nazionale del
Movimento e altri strumenti e procedure che il Movimento potrà adottare.”
I portavoce M5S sono soltanto uno strumento di partecipazione diretta di milioni di uomini e di donne alla vita politica, una rivoluzione culturale dove il parlamentare è soltanto un dipendente pubblico, e come tale, in caso di nuove leggi di rilevanza sociale non previste dal Programma, si deve impegnare a consultarsi coi cittadini in Rete.
*Hanno aggiunto una nota dove si impegnavano al rispetto dell’impegno etico escludendo quei punti che, a loro avviso, contrastavano il “Codice di comportamento degli eletti”.
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