mercoledì 26 febbraio 2014

Caserma Rossani, una storia di liberazione made in Bari


Dopo la fallita espulsione della settimana scorsa, sembrerebbe terminata la minaccia di allontanamento per tutti gli uomini e le donne che, in questo momento, stanno occupando l’ex caserma Rossani. Infatti, dopo l’improvviso sgombero da Villa Roth, sono stati in molti ad aver interrotto tutta una serie di attività incominciate da novembre 2011.

Alcuni credono che la tregua durerà semplicemente fino alla fine della campagna elettorale perché durante le elezioni, si sa, i politicanti sono tutti più buoni e, per raccattare voti, si fiondano, anche tutti insieme, nei luoghi più sensibili della città al fine di ottenere una certa visibilità.

Nonostante il Comune abbia subito avviato i lavori per mettere in sicurezza la parte pericolante dell'area, i ragazzi del Collettivo hanno spontaneamente incominciato a riqualificare il grande vuoto urbanistico tra Carrassi e San Pasquale e hanno ricreato lo spirito di condivisione e recupero messi in opera già nella struttura in via Quarto. In attesa dei servizi igienici, alcuni ragazzi ci hanno confermato che il Sindaco di Bari Michele Emiliano non avrebbe ancora trovato una soluzione abitativa per i cittadini che dormivano a Villa Roth. Nel frattempo sono riprese altre attività quali skate park, palestra sociale, ciclofficina, sala concerti e spazi culturali. Tutte iniziative che avvicinano persone di estrazione sociale totalmente diverse tra loro.

I bisogni e la volontà dei cittadini, sono più importanti degli interessi che ruotano attorno a quest'area e i ragazzi e le ragazze del Collettivo lo sanno bene. Prima del loro arrivo la Caserma Rossani era soltanto uno strumento di speculazione politica-elettorale, adesso è un luogo dove canalizzare i bisogni popolari. L’area dell’ex caserma Rossani è un bene comune, e come tale, va restituita immediatamente ai baresi.